L’ipertensione felina: cause, sintomi e trattamenti

Per “ipertensione” si intende un aumento della pressione sistemica, ovvero la pressione che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni; attualmente è riconosciuta come una condizione comune soprattutto nei gatti anziani.

 

L’ipertensione felina si riscontra comunemente come complicanza di alcune patologie (la cosiddetta “ipertensione secondaria”), oppure come patologia primaria (ipertensione senza alcuna malattia sottostante). La causa principale dell’ipertensione nel gatto è l’insufficienza renale cronica, molto comune soprattutto nell’anziano. La stessa ipertensione, però, può portare a insufficienza renale e aggravare rapidamente la patologia.

 

Altre patologie che causano ipertensione sistemica nel gatto sono:

  • ipertiroidismo felino (dal 15 al 20% de gatti ipertiroidei soffre di ipertensione);
  • diabete mellito (meno frequentemente);
  • obesità;
  • altre malattie metaboliche.

 

I sintomi dell’ipertensione felina

 

I sintomi dell’ipertensione nel gatto sono molto vari e possono includere:

  • cambiamenti dell’umore o del comportamento, come letargia, irrequietezza o scontrosità;
  • vocalizzazione di recente comparsa e insolita, soprattutto di notte;
  • i gatti potrebbero bere e urinare di più;
  • vomito;
  • aumento o diminuzione dell’appetito;
  • perdita di peso;
  • debolezza o svenimenti
  • epistassi (perdita di sangue dal naso);
  • soffi cardiaci;
  • sintomi neurologici come convulsioni, atassia, inclinazione della testa o movimenti oculari insoliti;
  • cecità improvvisa causata dal distacco della retina (quando ciò accade, un gatto potrebbe sbattere contro mobili o altri oggetti o avere pupille dilatate che non si restringono).

 

È anche possibile che un gatto non abbia sintomi evidenti, soprattutto nelle prime fasi dell’ipertensione.

 

Controllo della pressione e terapie

 

Quando si fa una diagnosi di ipertensione è, quindi, importante fare accertamenti per valutare la presenza di patologie sottostanti che potrebbero averla causata (per esempio, una malattia renale cronica), ridurre la pressione sanguigna utilizzando farmaci antipertensivi adeguati e valutare la presenza di eventuali complicazioni dell’ipertensione, in modo che queste possano essere adeguatamente monitorate.

 

La risposta alla terapia farmacologica antipertensiva è molto variabile e in alcuni gatti può essere necessario del tempo per stabilizzare la pressione sanguigna. Potrebbe esserci bisogno di utilizzare diversi farmaci prima di trovare quello più adeguato, modificare il dosaggio e/o la frequenza della terapia o utilizzare simultaneamente più farmaci.

 

Nei gatti con ipertensione primaria (dove non esiste una malattia di base che ha causato l’ipertensione), di solito è possibile gestire la patologia e prevenire complicazioni future. Nei casi di ipertensione secondaria, le prospettive a lungo termine dipendono molto dalla natura e dalla gravità della malattia che ha causato l’ipertensione.

 

Il controllo della pressione arteriosa è un esame molto semplice, per nulla invasivo, veloce e ben tollerato nel gatto; considerando l’incidenza del problema nei gatti anziani, la Società Internazionale di Medicina Felina consiglia di controllare la pressione sanguigna del gatto almeno una volta all’anno nei soggetti dai 7 anni in su, e almeno due volte all’anno nei soggetti sopra i 15 anni di età.

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